
Il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giuseppe Conte, è stato il primo capo di governo occidentale ad effettuare una visita di stato in Etiopia ed Eritrea giungendo nei due paesi del Corno d’Africa a poche settimane di distanza dallo storico accordo di pace firmato lo scorso 16 settembre a Gedda, in Arabia Saudita. Accordo che ha messo fine ad una ultraventennale guerra di confine tra i due paesi che aveva creato destabilizzazione e tensioni nell’intero area. La visita di Conte avviene in coincidenza con un altro evento storico, vale a dire l’ingresso dell’Eritrea nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Un ingresso che equivale ad una svolta di pacificazione nei rapporti tra UN ed Eritrea.
L’obiettivo principale della missione italiana, come spiegano fonti diplomatiche, è proprio quello di incoraggiare il processo di pace e di confermare l’impegno dell’Italia nel Corno d’Africa, regione strategiaca e storicamente vicina all’Italia, attraverso il sostegno alla crescita e allo sviluppo sostenibile di Etiopia e Eritrea. In particolare con l’Etiopia l’Italia ha da molto tempo sviluppato rapporti economici ed industriali di un certo rilievo. Le statistiche infatti dicono che l’Italia è il secondo partner commerciale d’Etiopia con un significativo numero di imprese da anni attive sul territorio. Un interscambio positivo aiutato anche dai buoni collegamenti aerei operati quotidianamente da Ethiopian Airlines e Alitalia.
Ad Addis Abeba Conte ha incontrato il Primo Ministro d’Etiopia, Abiy Ahmed (foto a sinistra), giovanissimo leader di etnia Oromo, da poco mesi in carica, a cui si deve il grande merito di avere portato una ventata d’innovazione e soprattutto un reale spirito pacificatore. Con Abiy Conte ha parlato di tematiche industriali ma anche di migrazione, argomento, come è noto, molto caro al vice premier Matteo Salvini.
Nella capitale etiopica Conte a anche incontrato il vice presidente della Commissione dell’Unione Africana, Kwesi Quartey, presso la Sede dell’Unione Africana. Motivo principale dell’incontro è stato il punto sulla situazione nel Corno d’Africa. In questo ambito il tema più dibattuto è stato naturalmente quello relativo all’immigrazione. La prima giornata di questo viaggio lampo del premier italiano in Africa si è conclusa con un incontro con la comunità italiana in etiopia, che ha avuto luogo presso la residenza dell’ambasciatore Arturo Luzzi, e poi con la cena ufficiale in onore di Conte offerta dal primo ministro etiope.
Nella seconda giornata del suo viaggio Conte in mattinata è andato a fare visita alla Amce-Iveco, una importante fabbrica di assemblaggio di camion e mezzi fondata nel 1970 come joint venture italo-etiope. Ma la parte più importante della seconda giornata di questo viaggio nel corno d’Africa è stato il soggiorno in Eritrea, un paese che ha saputo resistere al boicottaggio internazionale orchestrato a suo danno e che oggi è anch’esso protagonista dell’accordo di pace di Gedda e di questa nuova fase di democratizzazione e crescita dell’intera area (foto in alto ed in basso a sinistra l’arrivo di Conte all’aereoporto di Asmara). Conte ad Asmara è stato accolto nel palazzo presidenziale dal capo di stato d’Eritrea, Isaias Afewerki, un leader che ha saputo condurre il suo paese prima alla liberazione, poi alla resistenza contro l’Etiopia guidata dalla minoranza tigrina ed infine agli accordi di pace e a questa fase di rilancio e crescita. Afewerki e Conte, che nel suo viaggio eritreo è accompagnato dall’Ambasciatore Stefano Moscatelli, hanno parlato di possibili sviluppi dei rapporti commerciali bilaterali, anche in vista delle grandi opportunità che si aprono ora in Eritrea, una paese con 1.500 chilometri ci costa e grandi risorse naturali. Anche con Afewerki Conte ha parlato d’immigrazione. (RED – Giut)