Interessati dall’aumento saranno più di 7 mila clienti, il rincaro riguarda infatti soltanto gli utenti in tutela e non anche quelli del libero mercato. La questione da osservare è, comunque, che in questa fase la tutela può essere ritenuta comunque un metro a cui tutto il mercato sarà orientato a uniformarsi anche in virtù delle difficoltà che stanno attraversando le utility che comprano gas ed energia agli attuali prezzi per poi rivenderli a famiglie e imprese. Risulta, quindi, piuttosto improbabile che sul libero mercato si riescano a spuntare prezzi migliori.
Nella nota di Arera si legge che “i prezzi all’ingrosso del gas giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis. L’Autorità, per limitare ulteriormente gli aumenti dei prezzi su famiglie e imprese, ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti straordinariamente elevati”.
Il dato allarmante che sottolinea l’Autority resta comunque il fatto che “nel terzo trimestre 2022, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) è pressoché raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021”.
Il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha poi ribadito l’importanza che hanno avuto gli interventi del governo per contenere i rincari. “L’eccezionalità della situazione, con un conflitto che rende incerte le forniture e continua a spingere in alto i prezzi ha meritato un intervento altrettanto eccezionale, anche considerando che il Parlamento e il Governo sono impegnati in una fase di transizione. Un raddoppio delle bollette avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità, mettendo ulteriormente in difficoltà le famiglie e il sistema energetico”, ha detto Besseghini.
Nella nota di Arera si legge infine che l’Autorità ha inviato “una segnalazione a Governo e Parlamento” per ribadire la necessità che la data di fine del mercato in tutela per il prevista per gennaio 2023 venga posticipata. Per il prezzo del gas, si tenga presente, l’aggiornamento viene fatto dall’Autorità mese per mese e quindi per conoscere quello di ottobre occorrerà attendere la fine di novembre. Ma non solo “viste le criticità del momento”, nella stessa segnalazione l’Arera ha chiesto”anche per l’elettricità di posticipare la fine della tutela elettrica per le microimprese (prevista per il prossimo primo gennaio) e di conseguenza anche quella per i clienti domestici”, in programma nel gennaio del 2024.
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